Era il dicembre del 2019 quando il virus COVID-19 si introdusse in modo dirompente nelle nostre vite. Sebbene siano passati solo quattro anni il suo ricordo nella società diventa ogni giorno più flebile, quasi ci fosse una spinta collettiva e invisibile a voler cancellare dalle nostre menti i peggiori ricordi legati. alla pandemia. Fortunatamente, sull’umanità vegliano gli esperti e gli scienziati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che hanno passato gli ultimi anni a valutare più di 1500 specie di patogeni, per lo più virus, ma anche alcuni batteri, per valutare quali possano essere i più temibili come candidati per lo scoppio della prossima pandemia.
La gente comune non immagina che esiste un elenco con tutte le specie di patogeni ritenuti i più pericolosi, e che lo stesso è aggiornato periodicamente. Questo elenco, aggiornato l’ultima volta nel 2018, prima del COVID-19, includeva circa una dozzina di patogeni. Ora dopo l’ultimo aggiornamento, pubblicato il 30 luglio scorso, il numero dei patogeni inclusi è salito a circa 30.
L’inserimento di un patogeno all’interno di questo elenco avviene sulla base di prove che mostrano l’estrema virulenza e trasmissibilità dello stesso, insieme all’accesso limitato a vaccini e trattamenti. Come spiega bene Ana Maria Henao Restrepo, che dirige la squadra dell’OMS che ha preparato il rapporto, lo scopo di questa lista è appunto quello di identificare la presenza di ritardi che devono essere colmati rapidamente, sia riguardo la conoscenza scientifica dei patogeni, sia riguardo preparazione di eventuali trattamenti e vaccini, per evitare gli effetti più temibili di una possibile pandemia.
Tra i 30 patogeni presenti in questo elenco, oltre ai virus delle famiglie Sarbecovirus e Merbecovirus, che includono i virus che causano la SARS e la MERS, rispettivamente, è degna di nota la presenza di numerosi virus dell’influenza A del sottotipo H5, di cui sono stati segnalati diversi casi negli Stati Uniti.
L’elenco comprende anche il virus del vaiolo delle scimmie, che sta suscitando allarme proprio in questi giorni per la scoperta di alcune infezioni in varie parti del mondo. Questo virus, che è già stato responsabile di un’epidemia globale nel 2022 che ha causato un’epidemia globale di vaiolo nel 2022, è molto temuto perché il suo parente stretto che causa il vaiolo nell’uomo è stato dichiarato debellato nel 1980, ragion per cui le persone non si non ammalate ne si sono vaccinate più contro questo virus. Una diffusione di questo virus quindi potrebbe portare molto facilmente e molto rapidamente a una nuova pandemia..
Tra i batteri, si evidenzia la presenza di ceppi che causano colera, peste, dissenteria, diarrea e polmonite.
Un’altra novità importante consiste nel fatto che, accanto a quest’elenco di 30 patogeni prioritari, è stato creato un elenco a parte che riporta gli “agenti patogeni prototipo” che possono fungere da specie modello incoraggiando la ricerca di base e lo studio e lo sviluppo di terapie farmacologiche e vaccini.